JESS GARDOLIN
coreografa, ballerina e poesie

ALI SALVIONI
compositore, musicista e performer

MARZIO PICCHETTI
light & set designer, producer e oggetto acrobatico ©PiBa

AMBRA SCHUMACHER
costumi 

NICOLÒ BAGGIO
rigger

SCENE-CONCEPT.COM
sistema di rig

ANDREA COSENTINO
tecnico del suono

JACOPO BAGGIO
costruttore oggetto acrobatico

ALBERTO GRANATA
macchinista di scena

ALINA SMIT
fotografa e occhio esterno

ANTONIO DI VIRGILIO†
scultura

SAMUELE PONZIO
ufficio stampa, comunicazioni e trailer

ILARIA PICCHETTI
assistente di produzione

LUCIA GHIELMI & GIULIA MOLINARI
graphic designer

SARA BIANCHI
sarta

MÔNICA AMBIEL & JULIANA CARMONA
fisioterapista

ELEMENTS è uno spettacolo performativo in cui danza, movimento acrobatico, musica dal vivo, luci e arte plastica entrano in sinergia per celebrare la bellezza e la complessità della vita. Con un forte impatto visivo, lo spettacolo offre un viaggio estetico ed ipnotico che vibra e connette con le emozioni del pubblico.

Strutturato in quattro atti interconnessi (Met’amorfosi, Via Coflussa, Suspirar, Chama), esplora i cicli vitali ispirati ai quattro elementi: Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Le poesie di J. Gardolin danno forma alle coreografie, le composizioni musicali e i disegni di luci, evocando le fasi della vita umana ed esplorando il profondo legame tra la nostra psiche e le forze vitali della natura. Ogni atto è un rito di passaggio, una celebrazione dei cambiamenti ed evoluzioni dei propri paesaggi interiori, arricchita da scelte visive eleganti ed autentiche.

Il processo creativo è frutto del dialogo continuo tra Jess Gardolin e Marzio Picchetti, i quali, unendo le loro visioni con Ali Salvioni, creano un’esperienza artistica unica. ELEMENTS è una Art Experience, un invito a sentire, è poesia che si manifesta in diverse forme d’arte.

La musica elettronica contemporanea, composta da Ali Salvioni appositamente per lo spettacolo e suonata live, nasce dal dialogo con i testi poetici che ispirano i vari atti e prende forma in sintonia con la coreografia. La ricerca sonora è specifica per ogni atto e converge in una moltitudine di timbri naturali, manipolati e sintetici. Gli arrangiamenti rispecchiano la struttura delle poesie: la composizione viene concepita come mezzo per evocare ed amplificare le atmosfere oniriche della narrazione, trasportando lo spettatore nel flusso della performance. Il musicista e la musica diventano, così, parte fondamentale dello spettacolo, assumendo un ruolo attivo.

La luce ricalca un ruolo fondamentale e determinante poiché interagisce, tramite il suo movimento, con la performance: delimita spazi e crea coreografie attorno al movimento della performer e alla scenografia. Per ogni atto le luci sono studiate ispirandosi ai colori dei vari elementi: toni caldi e freddi per l’elemento terra, toni freddi e velature leggere per accompagnare l’elemento acqua, toni dorati e cyano per l’elemento aria e luci contrastanti calde dal basso per l’elemento fuoco. La luce diventa anche movimento: tramite il live painting, svela gli elementi scenici, il movimento della performer e guida, come un fil rouge, lo spettatore ad immergersi nel mondo interiore, negli stati della psiche, in un viaggio di dialogo con sé stessi e di cambiamento.

La scelta scenografica è sobria e minimalista per evocare le evoluzioni dei vari atti. Utilizzando elementi scenici essenziali, come nel caso del tulle che nasconde e rivela il musicista per creare un gioco di luci, ombre e profondità. Una scultura in legno e un telo acrobatico bordeaux rappresentano legami emotivi e connessioni, come radici e cordoni ombelicali. Le piattaforme e i nastri acrobatici offrono nuovi livelli di prospettiva e movimento, mentre attrezzi inventati appositamente, come il ©PiBa, permettono interazioni innovative tra performer e spazio. Infine, un palco mobile illuminato, che richiama il Fuoco, sottolinea il dinamismo e la libertà della performance, creando un ambiente in cui la danza e il movimento possono esprimersi liberamente.

I costumi sono stati concepiti in sintonia con le esigenze della storia e dei testi poetici. Contemporaneamente, il dialogo costante con la coreografia, le luci e gli apparati sceno-acrobatici guida la scelta di avere costumi diversi  per facilitare lo spettatore nell’immergersi nei quattro atti in modo naturale e onirico. I colori dei costumi, insieme all’illuminazione, evocano i vari elementi senza risultare didascalici. L’estetica ha in “Elements” un ruolo fondamentale e, di conseguenza, i costumi esplorano il design, apportando stile e eleganza, utilizzando tessuti con texture, come l’organza e la seta, che creano profondità e strati che esaltano il movimento sul palco.

ATTO I

MET’AMORFOSI è un omaggio alla Terra e alla sua forza di trasformazione. Si presenta come un’opera d’arte vivente, prendendo forma attorno ad una scultura di Antonio Di Virgilio†, un legno dal quale emerge una forma umana. Questo atto narra il risveglio di un’anima rimasta addormentata, rinchiusa e imprigionata nel passato, in una vita incosciente, senza mai essersi interrogata sul proprio modo di esistere. Quando si accorge di aver trascorso una vita incastrata nella sua stessa pelle, intraprende la ricerca di una via di fuga, in un viaggio interiore verso la scoperta del vero significato della vita. Esplora la sua interiorità, accoglie e rivela le parti più complesse di sé, liberandosi dal peso del passato e assumendo la responsabilità del proprio destino. Questo atto esplora il campo intimo ed espressivo del teatro-danza, utilizzando un design di luci che assume il ruolo di guida della trasformazione e un tessuto scenico che diventa un’estensione del corpo dell’artista, fungendo da radice e cordone ombelicale per mantenere il legame con la terra e allo stesso tempo indicare la via verso la libertà.

Portas cerradas. Sem chave, sem solução,
Espero e ataco, contra a parede a minha mão.
Me calo em um grito, potência sem voz, silêncio, histeria.
O homem em mim não se aquieta, vivencia.
Curvas me curvam, eu sou curva reta, ângulos acentuam o meu pensar.
Penso, observo, Sou.
E se eu fosse a calar?

Sou quem sou, sou anos luz, anos atrás, anos além.
Além da vida que é morte, que é um sopro de sorte.
Tronco que é célula respirante, é osmose
que é a meta de juntura a metamorfose.
Me morfo nessa luta da metade que é de mim,
Ei de ser, Sou.
E se eu fosse o estopim?

Sou meta, sou metade, quem diverte e quem devora.
Domina meu eu em mim, ei de morfar sem demora.
Em meu eixo côncavo, em mim mesmo ei de ser,
Sou eu meta-sonho, eu meta-ilusão,
met’anos vencidos, anos traídos, anos sofridos, eu redenção.
Me funde, me rendo meu eu não é só,
Sou a dois, sou mais um, em um mesmo nó
Amor ei de ser, Sou.
E se eu fosse o pó?

Met’amorfosi, J.Gardolin

…esplora il conflitto interiore e la continua ricerca dell’identità. In un gioco di contrasti tra forza e vulnerabilità, si interroga sul proprio essere e sulla propria esistenza, spingendosi a riflettere sulle possibilità di cambiamento e trasformazione. L’autrice esplora le parti della parola metamorfosi dividendola e utilizzando sempre le metà come un essere diviso, le metà di un essere che si interroga su tutte le versioni di sé stesso.

Ogni strofa è un’esplorazione dell’anima, tra domande esistenziali e la lotta tra ciò che è, e ciò che potrebbe essere. La ripetizione di “Sono” e “E se io fossi…” suggerisce una riflessione profonda sul potenziale del sé e sulle infinite possibilità di diventare, mettendo in evidenza il senso di incertezza e la ricerca incessante di significato. La poesia è un viaggio attraverso il tempo, l’identità e il desiderio di evolversi.

ATTO II

Dedicato all’Elemento Acqua, VIA COFLUSSA, narra la storia di un fiume: dalla sua sorgente, attraverso la sua crescita, fino all’incontro con un altro corso d’acqua, inizialmente entrando in conflitto e unendo poi le loro forze per trovare un nuovo modo di percorrere il cammino insieme. La coreografia, in sinergia con la musica, la luce e i video, segue i 5 passaggi della poesia: la goccia, la crescita, la tempesta, la bonaccia e il bacio. I movimenti sinuosi e ondulati si fondono nello spazio, abbracciando pareti, pavimento e ogni elemento presente, modellando e tessendo il cammino in tutte le dimensioni. I movimenti si ispirano ai cambiamenti di stato fisico dell’acqua, culminando in contrasti: fluidi e staccati, pesanti e leggeri. Ineluttabile, malleabile e formativa, VIA COFLUSSA incarna poesia in movimento. 

Nas mais altas montanhas
Pura, cristalina
Escorre uma tímida gota.
Inocente gota criad’acaricia os longos cabelos da montanha.
Cresce repentinamente
Umidifica, cria, fortalece, transforma rumos, comporta a vida.

Escorrendo via abaixo se fortalece
Curva após curva,
Penhasco após penhasco,
Se joga, salta, se alarga, se alimenta.
Cresce, fortalece, cria, recria.
Cresce engrandece, abre caminhos.

Portas secretas
Seus passos fluidos transformam, passagens.
Passam caminhos, novos rumos a passar
Transforma, evapora, se modifica, chove.

Chove chuva
me alimenta enquanto passo.
Passo com tua força, abro portas e salto.
Levo comigo aquilo que hei de encontrar, aquilo que está no meu caminho
E se o caminho ainda não é meu, ei de passar com a força
dos deuses que beijam e saltitam em meu manto anil.

A montanha observa meu mover, assopra suas regras
desafiando minhas curvas,
Mas não me curvo, me volteio.
Água que sou, transformo e adapto
Há de nascer quem possa minh’alma indomável dominar.
Luto, suspiro, respingo

Respiro.
Braços cansados repousam.
O manto no leito a deitar.

Um ataque surpresa, um abraço repentino,
Um choque, um beijo, dedos a entrelaçar
Um novo modo de viajar,
Do beijo roubado dos braços mais fortes
Uma nova estrada 
juntos a formar.

Via Coflussa, J.Gardolin

…narra del viaggio dell’acqua dal suo punto di origine in alta montagna, descrivendola come un’entità viva e dinamica. All’inizio l’acqua è presentata come una goccia timida e pura che accarezza la montagna, suo luogo di nascita. Durante la discesa, l’acqua acquista forza e vitalità, inumidendo il terreno, creando nuovi corsi e nutrendo la vita circostante. Durante il suo viaggio, l’acqua incontra difficoltà come curve e dirupi, ma continua ad avanzare con determinazione. A ogni curva e salto, si espande e si rafforza, aprendo nuovi percorsi e reinventando costantemente se stessa. Questo processo di adattamento e trasformazione è continuo e culmina nella trasformazione dell’acqua in fiume. La pioggia, a sua volta, simboleggia il rinnovamento e la continuità del ciclo, e alimenta il fiume con un potere distruttivo. La montagna, osservatrice silenziosa, cerca di imporre le sue regole e le sue sfide, ma l’acqua, indomita e resiliente, non si lascia fermare. Si adatta, si trasforma e continua il suo viaggio, sfidando ogni tentativo di contenimento. La poesia si conclude con una metafora di unione e trasformazione, un parallelo tra l’essere umano e la natura, dove l’acqua, incontrando un altro fiume, crea nuove strade e possibilità. Questa unione simboleggia i nuovi inizi, evidenziando la forza dell’acqua e la sua capacità di superare le avversità e plasmare il proprio destino.

ATTO III

Ispirato all’elemento etereo dell’Aria, SUSPIRAR è un invito a immergersi in una dimensione parallela e onirica: un viaggio ipnotico attraverso il respiro. Un oggetto acrobatico (©Piba) in scena, si rivela essere il personaggio centrale della storia: il “Vento”. Dal suo suono ed i suoi movimenti ammalianti, si instaura un dialogo tra corpi, un gioco di sospensioni, torsioni e spirali. Questa danza trasforma la percezione dello spettatore, passando da un piano orizzontale a uno verticale, esplorando le possibilità del corpo in diverse dimensioni. ©PiBa evoca il Vento come una sensazione di curiosità ed autenticità, esprimendo un desiderio di libertà dell’essere e del sentire. Suspirar nasce dall’impulso organico delle percezioni  e del lasciarsi andare.

Aria ar
Respirar
Respiro Suspiro piro

Arejar
Ar entrar
Flutuo nel tuo duo

Flutuar
A pensar
Abra os braços vem planar

Com a força do vento
que move lento o movimento

Suspirar, J.Gardolin

…è un gioco di parole che crea un ritmo evocativo, portando a una sensazione di leggerezza: un viaggio in cui respiro e aria si fondono in una danza che abbraccia e solleva.

Aria, respiro, sospiri che si intrecciano nell’aria. Un fluire di vita, di movimento che si espande. Abbracciati dal vento, sospesi tra il cielo e la terra, liberi come l’aria che lentamente, guida ogni movimento.

ATTO IV

CHAMA porta in scena l’intensità, l’audacia e l’energia del fuoco che arde e si diffonde con agilità, raccontando la storia di un amore proibito tra vento e fuoco. Una voce evoca il ricordo di “Chama”, la donna dai capelli fiammeggianti, nel suo atto di abbandono che, per poter vivere la passione, si incenerisce in cerca di rinascita. L’utilizzo di un elemento scenico illuminato avvicina lo spettatore immergendolo nella performance, esplorando movimenti di equilibrio, opposizioni e tensioni. Anche l’estetica contribuisce a sviluppare movimenti e illusioni ottiche, provocando stranezza e, allo stesso tempo, incanto, scatenando un inferno visivo e concludendo la serie dei cicli ELEMENTS. 

Daquele toque lembrarei do que era chama.
O ardor em Minh‘alma desmanchando em sabor
O calor da pele, um passado remoto, o chamado sagaz
Queima na memória seus anos de fervor

Camuflada labareda
O controle é em seu poder
Em suas mãos, o triunfo avassalador

O vento ressoa, ouve ao longe os seus cantos
Se aproxima a galope, aveludada voz
Borbulha o canto da mulher que chama
Encanta, acende, se alastra em querer
A voz incandescente, Indomável, é renascer

Incinera a luxúria, ora morada, é brasa.
Pureza em seu olhar, sabedoria em seu viver
Se distancia do mundo mundano e fecha seus olhos pra ser
Abrigo ao mundo humano, que ainda 
está para nascer. 

Chama, J.Gardolin

…parla del ricordo e della potenza di una passione ardente, simboleggiata dall’incontro tra vento e fuoco. L’autrice si serve di immagini evocative per trasmettere l’intensità e il ricordo di questo sentimento travolgente. “Chama” rappresenta sia il desiderio che la saggezza e la trasformazione personale. Giochi di parole creano una personificazione del fuoco, con tocchi di sensualità e spiritualità, suggerendo un legame tra il passato e la rinascita. L’uso della parola “Chama” in portoghese può significare sia fuoco che richiamo. Il linguaggio poetico e i giochi di parole rafforzano l’idea che il fuoco sia allo stesso tempo distruttivo e purificante, simbolo di un ciclo di vita e di rinascita.

L’artista brasiliana inizia la sua carriera all’età di 5 anni diventando campionessa nazionale di pattinaggio artistico. Studia presso la scuola di danza Teatro Guaíra e si laurea alla Faculdade de Artes do Paraná. Dal 2007, è attiva professionalmente con danza classica e contemporanea, teatro fisico, musical theater, ballroom dance e teatro acrobatico, collaborando a varie compagnie e produzioni come “Homem Vertente”, “Wicked”, “Saltimbancos Trapalhões”, Star World Casino Macao, Burlesque Paris 6, Companhia Rudá, Beto Carrero World e in numerosi spettacoli con la Compagnia Finzi Pasca. Lavora contemporaneamente anche per i teatri d’opera come la Staatsoper Hamburg, il Grand Théâtre de Genève e Bühnen Bern. Ha, inoltre, preso parte a tournée internazionali, esibendosi in oltre 20 paesi nelle Americhe, in Europa e in Asia. Nel 2021 debutta come coreografa; tra i suoi lavori spiccano lo spettacolo di teatro-danza “Minotauro” per La Tâche21 con il Teatro Sociale Bellinzona, e il balletto cantato “The 7 Deadly Sins”, in collaborazione con l’Aalborg Symfoniorkester in Danimarca e l’Orchestre National de Lille in Francia.

Dal 2011 è attivo come Light Designer e Direttore Tecnico e successivamente come Produttore per diverse compagnie di teatro, danza, così come per concerti, esposizioni artistiche ed eventi internazionali. Le collaborazioni anche internazionali sono innumerevoli, tra le quali si può citare i “Fisici” e “Improvvisamente l’estate scorsa” per Lugano Arte Cultura nel 2025, “Minotauro” e altri spettacoli con il Teatro Sociale di Bellinzona, la Compagnia Finzi Pasca, Staatsoper Hamburg, il Teatro Danzabile, Google, San Carlo Napoli, Grand Theatre Génève, Montreal Avudo, l’Orchestra della Svizzera Italiana, La Fête des Vignerons, SINPLUS, EvokeStudios OÜ (contenuti video dell’ultima tournée di Ed Sheeran) e sensoinarte.ch. Nel 2025 cura la produzione del balletto cantato “The 7 Deadly Sins”, in collaborazione con l’Aalborg Symfoniorkester in Danimarca e l’Orchestre National de Lille in Francia. 

Consegue il Bachelor di Light Designer a Londra nel 2014 e il Master di Art & Culture Management, presso la Rome Business School nel 2020.  

Dal 2018 insegna Light Design & Produzione presso il CPT a Lugano.

È direttore di produzione per i sistemi di volo di Scène-Concept con cui partecipa a cerimonie ed eventi di caratura mondiale. 

Musicista e compositore, formatosi in percussioni afrocubane a La Habana con Thomas “Panga” Otiz, Justo Pelladito, Emilio del Monte, Roberto Viscaino, J. L. “Changuito” Quintana; alla Zurich Jazz School con Willy Kotoun e in percussioni africane con Markus Maggiori. Musicista attivo sui palchi internazionali, ha contribuito a molti ensemble musicali di diversi stili, come Swandive, Division Kent, Bligg, Knickerbocker, Bio Bonsaï. È il fondatore del progetto Settore Giada. Si è esibito come percussionista con Opera Viva di Claudia Kadlec e ha collaborato con molteplici produzioni di danza, tra le quali Hideto Heshiki/Serious Hobbys e Hermesdance. 
Contribuisce anche a produzioni radiofoniche.

Si specializza in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Collabora da molti anni come assistente di Giovanna Buzzi per produzioni internazionali di prosa, lirica, circo e grandi eventi, tra i quali, l’apertura delle Paralimpiadi invernali di Sochi, la Fête de Vignerons a Vevey ed il Cirque du Soleil a Montreal, numerosi gli spettacoli e le opere della Compagnia Finzi Pasca. In parallelo realizza maschere, elaborazioni e tinture lavorando per teatro e cinema.

UNA PRODUZIONE DI

VIA COFLUSSA (UnKnown Company) 

MP Light Designer e Producer

IN COLLABORAZIONE CON

Teatro Sociale Bellinzona – Bellinzona Teatro 

CON IL SOSTEGNO DI

Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos

MP Light Designer Producer

La Mobiliare

PARTNER TECNICI 

Falegnameria alcastagno.ch
menziebz.ch
Andy Sound&Light
Mixing by Alan Bagge at 56db

RINGRAZIAMENTI

Teatro Paravento
Roberto Picchetti
Michele Tognetti
Comune delle Centovalli
Gianfranco Helbling
Margherita Saltamacchia
Hugo Gargiulo
Compagnia Finzi Pasca
Bashiba.com di Roberto Vitalini
Rolando Picchetti

VIA COFLUSSA © 2025