un autre regard
esposizione collettiva – la Siria e lo Yemen attraverso l’arte
2017
L’esposizione collettiva Un autre Regard ha come soggetto l’arte contemporanea nei contesti di conflitti armati della Siria e dello Yemen. Degli artisti yemeniti e siriani sono invitati a esporre le loro opere d’arte. Attraverso l’arte, nelle sue sfumature più ricche come la pittura, la fotografia e la musica, questi artisti racconteranno la loro esperienza, il loro punto di vista personale e il loro ruolo nella società. Nasce così un legame, oggigiorno difficile da costituire, tra gli artisti siriani e yemeniti e i visitatori (svizzeri).
D’una parte, l’esposizione vuole attirare l’attenzione sui conflitti attuali in Siria e in Yemen. uno sguardo alternativo sulle guerre in Siria e in Yemen. D’altra parte, vuole offrire una perspettiva più sociale e umana che valorizza le storie degli abitanti dei luoghi colpiti, dando loro un nome e un viso; un punto di vista che superi l’immagine disumanizzante di vittime di guerra. Infatti, anche se in Svizzera possiamo essere al corrente dei conflitti armati in Siria e in Yemen e possiamo intuire le atrocità che questi comportano per la popolazione, ignoriamo completamente l’attitudine di queste persone di fronte a queste situazioni. Quali sono le esperienze personali delle persone che vivono in circostanze di guerra?
Nell’esposizione le persone che vivono in questi contesti sono rappresentate dagli artisti. Si aggiunge, così, la questione del ruolo che incarnano gli artisti in una società marcata dalla guerra. In quest’ottica è inevitabile porsi delle domande fondamentali: che forma assume l’ arte in situazione di guerra? In che modo gli artisti abbordano questa tematica nella loro attività artistica? L’espressione artistica ha ancora uno spazio in questi contesti così estremi?
I visitatori sono invitati a prendere parte attiva a un discorso ampio e complesso che concerne la nostra stessa umanità ora, qui e altrove attraverso l’arte.
Siamo convinti che le opere d’arte e le storie degli artisti attesteranno ancora la presenza di una dimensione più umana anche in una situazione di guerra.
Così, questa esposizione mira ad una comprensione più approfondita della realtà dei siriani e yemeniti, un senso di appartenenza umana comune.
agenda
sa-do: 11:00 – 20:00
lu-ve: 15:00 – 20:00
entrata libera
vernissage venerdì 21 aprile 2017, 18:00
crediti
Il pianista siriano Aeham Ahmad, che vive oggi come rifugiato in Germania, offre un viaggio intenso nelle sonorità particolari della sua musica. La stessa musica che suonava da solo o con giovani adulti e bambini nelle strade distrutte di Yarmouk, il quartiere palestinese di Damasco, in Siria.
Pittore siriano nato ad Afrin in Siria nel 1970. Attraverso i suoi personaggi solenni e l’intensità dei colori, racconta sentimenti profondamente umani, un lavoro introspettivo e pieno di speranza in cui tutti siamo invitati ad immedesimarci. Salam Ahmad vive ad Olten come rifugiato dal 2014.
La giovane fotografa yemenita immortala la bellezza della sua cultura e del suo popolo attraverso scatti di storie di vita quotidiana. Proponendo un’alternativa alle immagini, secondo lei violente e orientaliste diffuse dai media, Amira Al-Sharif, nata in Arabia Saudita e cresciuta in Yemen, sfida coraggiosamente tutta una serie di stereotipi, come dimostra per esempio il progetto Yemeni Women with Fighting Spirits.
La pittrice siriana, nata a Damasco nel 1981, esplora nella sua pittura delicata il legame tra il cosciente e l’incosciente, tradotto in quello che per lei è l’essenza stessa della natura: la femminilità. Rania Moudarres vive oggi in Portogallo e intraprende ancora viaggi in Siria.
Murad Subay, uno street-artist e pittore yemenita nato a Damar nel 1987, denuncia le numerose conseguenze drammatiche del conflitto armato nelle sue pitture murali dai colori sgargianti e dalle forme nette. L’artista vive e lavora a Sana’a.
è un'associazione culturale che mira a promuovere una maggiore accessibilità dell'arte sui piani sensoriale e sociale. Fondata nel 2016 da Sofia Bischofberger, Ilaria e Marzio Picchetti, Malekah Al-Muaid e Miriam Moretti. Nel 2025 l'associazione si fonde con l'associazione Via Coflussa (prima Unknown Company) visti gli scopi comuni.
eventi e ateliers
Ognuno avrà la possibilità di creare una pittura riflettendo sulle proprie emozioni generate al contatto con le opere artistiche esposte. Le pitture potranno poi essere composte in un opera collettiva che verrà esposta durante l’esposizione. In tedesco e in francese con l’artista e terapeuta Linda Fitzwilliam.
La visita guidata è proposta alle classi del liceo per approfondire la scoperta dell’arte contemporanea siriana e yemenita ed il contesto storico e geografico attuale. La visita si chiude con una discussione con una persona rifugiata che vive oggi a Fribourg.
Il pianista siriano Aeham Ahmad, che vive oggi come rifugiato in Germania, offre un viaggio intenso nelle sonorità particolari della sua musica.
La stessa musica che suonava da solo o con giovani adulti e bambini nelle strade distrutte di Yarmouk, il quartiere palestinese di Damasco, in Siria.